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Mario CANGELLI


Nato ad Arezzo, mi piace la mia città, ancora a misura d'uomo, con ritmi ancora vivibili, non lontano nè dal mare nè dalla montagna, con la possibilità di escurisoni anche ai laghi, insomma, fotograficamente appetibile. La fotografia...una passione che mi tiro dietro da piccolo quando invidiavo mio padre che ci faceva le foto con una vecchissima Kodak Brownie del 1941, ma non è che ci fosse di molto meglio in giro e non tutti avevano questa possibilità. Ogni tanto mi faceva scattare pure a me, una procedura quasi religiosa da gustarsi e centellinare. Passaggio da grandicello ad una Werra rigorosamente manuale, cavallo di razza con cui mi sono fatto le ossa, imparando a gestire messa a fuoco, esposizione e profondità di campo, visto che i parametri si doveva sceglierli con cognizione di causa, pena risultati da cestinare, con occhio ai costi. Anni 80, passaggio a sistema reflex con una stupenda Chinon CE4 che tuttora  fa parte del mio parco, in perfetta forma. Si cresce, il lavoro, si mette su famiglia e si fotografa sempre meno, se non nelle occasioni canoniche, ma niente di che, gite, foto ai figli, foto ricordo da vari posti....
Arriva il digitale e le grandi possibilità offerte risvegliano la passione e la voglia di fare cose nuove: si parte con una bridge per poi andare su una ottima reflex, per l'epoca, la EOS 350D, che dopo un po' aggiorno con la ottima 50D, relegando la precedente a secondo corpo: ma rimane troppo spesso ferma: scopro l'Infrarosso e mi frulla in testa un idea bacata: modificare la 350 per l'IR. Mi documento su internet, trovo un bel tutorial fatto da un amica che è riuscita a modificare la sua e mi dico che non sono certo da meno, mi ci provo! le difficoltà sono non da poco, fra l'altro occorrerebbe un ambiente fuori polvere per fare il tutto, ma mi arrangio: taglio il filtro Hoya IR72 con l'attrezzo per i vetri, la misura è quasi perfetta, apro la macchina e faccio la sostituzione, ora c'è da richiuderla, la cosa più difficile, ma con santa pazienza riesco nell'impresa; ora bisogna veder se funziona, provo, si accende! eureka!, provo unop scatto, guardo il display....tutta rosa?????? che è 'sta schifezza? vado a rileggermi il tutorial...è normale così c'è da fare tutta una procedura per bilanciare il bianco e correggere toni e contrasto: meno male, funziona!
Da lì è passato diverso tempo, con una crescita tecnica e d'esperienza che mi ha portato ai risultati odierni; adesso utilizzo due Nikon D70 con tagli differenti: un classico a 720nm ed uno a doppia rampa per riprese che vanno agli estremi banda, in IR e dall'altra parte, in UV, con risultati a volte incredibili. La passione per l'infrarosso è come una malattia, ti prende per aprirti porte in un mondo da sogno, con soggetti che risultano a volte fantastici e proiettano in mondi di favola.
Onyrica appunto.
Mi piace fotografare con tutto quello che produce fotografie, dal foro stenopeico, al banco ottico, passando per i vari formati di pellicola: non seguo le mode nè marchi, ma cerco quello che mi dà i risultati migliori in termini di dettaglio e colore, come il sensore Foveon per il digitale, infatti dopo aver provato prodotti delle maggiori case, ho scelto reflex Sigma, che hanno una marcia in più per la naturalezza del colore e del dettaglio, e una "compatta" Fuji, la x10 che ritengo sia forse una delle poche macchine con cui si possa avere un jpeg finito e pronto senza dover rimetterci le mani, inoltre con un dettaglio e colore molto "pellicoloso", ma guarda caso anche lei ha un sensore non convenzionale.






















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