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Luca GERLI
"Hope Gloves"











E' una storia intrisa di forza, tenacia e speranza. La Boxe come metafora di lotta e resistenza  contro condizioni economiche e sociali avverse. la Boxe che tempra l'essere umano nel corpo e nello spirito infondendogli disciplina, pazienza, energia da incanalare nello sport e nel combattimento, con l'obbiettivo ultimo di divenire professionista e migliorare le condizioni della propria esistenza, per sè stessi, e per i propri figli. Charles Quartey è così la guida, il mentore, l'esempio di chi con grande determinazione è riuscito in questa impresa e diviene colui che prova a mostrare la via ai ragazzi del Ghana. Dà loro una speranza, un'ancora di salvezza, togliendoli dalle strade e riuscendo ad "estraniarli" per alcune ore della giornata dalle loro vite difficili.
La vicinanza e il grado di empatia sviluppate da Luca Gerli, fotografo che ha ritratto questa storia emozionante, è forte e le sue fotografie ci catapultano direttamente all'interno della palestra che diviene una comunità di anime e corpi vibranti, esplosione di energia vitale che si oppone, combatte e vince contro la rassegnazione ed il destino crudele.
( Vanni Pandolfi)


"...Questa storia ha origine in un quartiere del ghetto di Agbogbloshie, alla  periferia di Accra, in Ghana.  Qui si vive principalmente di artigianato. Gli uomini, girando per il ghetto, li  ho sempre incontrati nelle loro baracche o "officine" di fortuna, intenti a  lavorare legno e metalli vari per gran parte della giornata, oppure impegnati  nella vendita di plastica vecchia.  A poca distanza ci sono le mogli, dedite alla cucina e alla cura della prole più  piccola, quella più bisognosa della loro presenza. Talvolta anche loro  contribuiscono al bilancio familiare, magari vendendo qualche tipo di snack  locali e bevanda in piccoli chioschi sparsi per il quartiere, portando con sé i più  piccoli e lasciando alla strada il compito di intrattenere i più grandi.  E' in questa contesto che il mio sguardo incrocia alcune delle vite di questi  ragazzi. Nella Charles Quartey Boxing Foundation.  Per comprendere davvero la missione della Fondazione, è necessario fare un  passo indietro e capire chi è Charles Quartey. Nato e cresciuto nella stessa  comunità dell'organizzazione, si è trovato ben presto a doversela cavare da  solo, a causa della perdita di entrambi i genitori (separati da sempre), quando  ancora era molto giovane.  La strada è così diventata la sua principale maestra di vita.  Durante questo periodo difficile, Charles incontra la boxe - o forse è la boxe ad  aver incontrato lui:    "Vi si è aggrappato dando tutto ciò che aveva dentro", così me lo ha raccontato  Charles. La boxe diventa per lui un'opportunità di riscatto sociale, tanto da ottenere la  convocazione nella squadra nazionale del Ghana, fino a diventarne capitano.  Riuscirà a vincere medaglie sia livello nazionale che internazionale.Dopo aver vissuto circa 10 anni negli Stati Uniti, torna in Ghana nel 2011 e, un  anno dopo, fonda la Charles Quartey Boxing Foundation, di cui è anche  amministratore delegato.  Il suo scopo, fin dall'inizio, è stato chiaro: offrire ai giovani bisognosi del  ghetto una speranza, un aiuto, un'opportunità.       Qui Charles cerca di trasmettere loro tutta la sua esperienza, non solo sul ring  ma anche nella vita. Talvolta, riesce perfino a offrire ai ragazzi un'istruzione di base,  perché possano diventare un giorno cittadini consapevoli e responsabili.  Sir Charles finanzia totalmente e in autonomia la Fondazione, con l'aiuto  occasionale dell'ex membro del Parlamento, Nii Lantey Vanderpuie.  Ho ritratto Charles nell'ultima fotografia insieme a tutti i suoi ragazzi, in un  momento di divertimento e spensieratezza, al termine di un allenamento ..." ( Luca Gerli)                                                      









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