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Roberto PIREDDU



Tutto nacque da una "dimenticanza"...

"Volendomi ritrarre all'interno di un vecchio edificio abbandonato, posizionai la mia camera sul treppiede ma dimenticai le impostazioni dei tempi lunghi usati in un precedente scatto; pensando di aver commesso un errore andai a guardare il risultato sul display della Canon: la mia sagoma si presentò non delineata, senza contorni precisi e senza tratti somatici in evidenza.
Una figura umana senza identità.
Rimasi a fissarla conscio del fatto che stava nascendo in me il desiderio di replicare quello scatto, di portare quella tecnica all'eccellenza così da utilizzarla per raccontare le mie storie.
Il "fantasma" è un racconto semplice nato per caso. Simboleggia il segno del passaggio in un luogo, in una situazione, in cui tutti almeno una volta nella vita ci siamo trovati o ci troveremo catapultati. Voglio creare composizioni e situazioni che non si collocano, dimenticando spazio e tempo, assemblando così qualcosa di unico.
Il fantasma, entità impalpabile, è la forma più idonea per rappresentare un ricordo. Chiunque si può ritrovare.
Le ambientazioni che scelgo, per lo più specchio dell'abbandono e dei tempi che mutano, vogliono riportare alla mente le emozioni e i sentimenti legati ad un luogo o a qualcuno che ha segnato il nostro percorso".


Le parole del fotografo Roberto Pireddu descrivono come nessun altro potrebbe fare l'ambiziosa ed interessantissima ricerca artistica che attualmente si trova a condurre con smisurata passione; l'arte fotografica viene così impiegata per restituire in immagini l'universale "segno del passaggio" dell'uomo attraverso gli ambienti, i luoghi, le situazioni di quello straordinario e misterioso percorso che involontariamente si trova a  percorrere: la vita. Il "segno del passaggio" particolare e unico di ciascun individuo con la propria storia, i propri luoghi a contatto e in "incontro" con cerchie ristrette di persone che diviene in senso più ampio "segno del passaggio" comune, della storia dell'umanità, su questa terra e attraverso l'Universo infinito; un' idea e un concetto così grande e profondo quindi che non può non colpire ed attirare l'attenzione di chi possiede una rispettosa consapevolezza riguardo la stravolgente immensità del creato. E non è forse un caso che un lavoro di questo genere nasca per una dimenticanza come a voler dimostrare che solo animi sensibili, aperti al nuovo, pronti all'imprevisto siano predisposti ad accogliere emotività nascoste dal tempo, ricoperte dalla polvere dell' animo, sopra la quale solo colui che ha polmoni allenati soffia per primo il vento della creatività.
(V.P)






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