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Margherita VITAGLIANO




"...fotogrammi congelati...nella nostra memoria...ricordi indelebili del nostro passato...evocativi di impeti possenti e di struggente dolcezza e tenerezza...sol nel passato il bello...che dispieghiamo aprendo una mano e contemporaneamente… cerchiamo di afferrare…affinché non sbiadiscano e svaniscano per sempre…"


Il presente ed il passato; quello che siamo e quello che eravamo; l'esistenza contemporanea, la nostra vita di adesso e i ricordi della nostra infanzia e giovinezza. L'ineluttabile scorrere del tempo e la sua straordinaria "fissazione" tramite il mezzo fotografico, di un'età, di una stagione passata ormai fisicamente irripetibile ma ancora così presente, viva e sentita emotivamente nel profondo della nostra coscienza e memoria.
La ricerca, il meraviglioso progetto fotografico che Margherita Vitagliano ha condotto e portato a termine con profonda sensibilità si compone di una serie di emozionanti ritratti in bianco e nero che "fermano" il tempo interrogandosi sul presente ed il passato. E la fotografa nel fare questo adopera una scelta tecnicamente geniale, comunicativamente potente, sensibilmente commovente ed appassionante: "la fotografia della fotografia" ovvero la fotografia che al suo interno fa riferimento a se stessa, un processo "meta-fotografico"  evidente e dirompente.
Le vecchie e nostalgiche fotografie infatti, tenute strette nelle mani dei protagonisti degli scatti, rappresentano simbolicamente il ricordo di una stagione "gloriosa" oramai passata. Questo ricordo diviene così  un preziosissimo tesoro sepolto dal tempo che proprio quella vecchia fotografia, magicamente costituitasi come mappa mnemonica,  è capace di indicarne il luogo esatto, nello sconfinato territorio della memoria individuale, rendendo infine possibile una operazione di recupero e toccante reminescenza personale.
Le espressioni dei volti catturati da Margherita sono poi emblema e testimonianza di tutto questo: una miriade di intense scosse emotive strabordanti pervadono tutti i fotogrammi testimonianze visive di un ritorno autentico, tangibile nella vita passata, tuffandosi in quella età dell'oro perduta che spesso rasserena, in alcuni casi deprime ma sempre ci ricorda quello che eravamo e quello che siamo diventati.
Un sincero ringraziamento alla fotografa Margherita Vitagliano e alla sua fotografia che ci ha permesso di vivere così intense emozioni.
(V.P)


















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