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Gabriele ORLINI



E' un grande onore per il progetto Bestselected ospitare nelle proprie pagine le fotografie di Gabriele Orlini; immagini di uno smisurato spessore comunicativo ed emozionale che riescono ad imprimersi forti nell'animo  facendo scaturire interrogativi, angosce, riflessioni, profonde analisi di coscienza. Nei suoi progetti il fotografo mostra l'Uomo, la Vita; documenta, denuncia quelle situazioni ad alta emergenza sociale ed umanitaria che non trovano spazio e la rilevanza appropriata: vite ed esistenze sofferenti dimenticate e molto spesso ignorate volutamente.
Gabriele è un professionista che produce reportages di altissimo livello e di qualità professionale, caratterizzati da un realismo crudo e mai artefatto: sembra infatti che lo sguardo del fotografo non disturbi ed interferisca in nessun modo con l'autentico e il naturale scorrere delle esistenze dei soggetti ritratti; nei suoi lavori non c'è nulla di programmato o concordato, solo la vita, la realtà nuda e vera. In ogni singolo fotogramma Gabriele cattura Significati riuscendo nella straordinaria impresa di trascinare l'osservatore nella vita e nel mondo delle persone ritratte in ogni parte del pianeta. Uno sguardo così alle sue fotografie ed ai suoi nobili progetti permette infatti a noi osservatori di tuffarsi in quel tumultuoso fiume che è l'esistenza umana e percepire così, anche solo per un momento, l'essenza di vite e  realtà  altre lontane dal nostro privilegiato "mondo".
(V.P)


9 LUNE
(nine moons, nueve lunas)
photo&text: Gabriele Orlini - all right reserved


HEAL Africa Report (september 2012)
“La violenza sessuale è una realtà allarmante in molti paesi mondo.
Ciò è particolarmente vero nella Repubblica democratica del Congo (RDC), in cui i conflitti armati, l’impunità e la povertà contribuiscono ad un contesto di violenza generalizzata. Nel Nord Kivu, si stima che i due terzi delle donne abbiano subito violenza sessuale.” (HEAL Africa)
Questa l’introduzione di un dettagliato rapporto pubblicato a settembre da HEAL Africa, l’organizzazione congolese di cui l’ospedale di Goma fa parte, che sta lavorando per eliminare i problemi legati alla salute,alla povertà e all’oppressione delle donne.
I civili – si legge nel rapporto – sono diventati i principali responsabili di violenza sessuale. Durante la prima metà del 2012, HEAL Africa ha registrato nel Nord Kivu , 2.517 sopravvissuti alla violenza sessuale e di genere. Tra questi,
2.339 sono donne e 178 sono uomini. In tutti questi casi, il numero totale di autori è 2134. (cit.)

Il progetto “9 Lune” si sofferma solo su uno degli Effetti Collaterali dell’abuso sulle donne in Africa: la maternità di un figlio non cercato, ma egualmente accettato dalla società tribale di appartenenza. Un “figlio di nessuno” come la maggior parte dei figli che alimentano una comunità priva di uomini e piena di donne, sempre più spesso considerate
come “merce a disposizione” anche per gli equilibri socio-culturali del villaggio. 9 Lune si sofferma sul “silenzio”, sulla “assenza”, sulla non-presenza dell’uomo fisica ma oppressione mentale del maschio artefice, al tempo "comparsa " e non "attore"; figura nascosta ma presente; e mai responsabile.
E le donne, figlie di "nove lune", con il solo compito di rendere vivo un Essere che andrà a riempire il già colmo campionario di Uomini.




IO SONO AFRICA (2010)
photo&text: Gabriele Orlini - all right reserved


Questa è una Storia.
Come ogni storia è composta da Attimi, Momenti, Persone, e Luoghi.
Diversi tra loro ma indissolubilmente legati da sottili fili invisibili ed indivisibili.
Non è il racconto dell’Africa ma una storia di Uomini, oppure di un solo Uomo.
È il racconto di un Albero secolare che con le sue radici – le braccia rugose e forti di
una vecchia - ricerca la vita nella profondità del fiume.
È il racconto di una Donna che proietta le stesse radici al cielo quasi a contrapporsi ad
una legge della natura.
Non c’è nulla in Africa che non tragga origine dalla terra e nulla che non venga
innalzato verso quel cielo che tutto sovrasta.
È il racconto di un Fiume che scorre da millenni in una terra che da millenni
combatte per la sua identità.
È lo stesso Fiume che porta con se la vita e la morte, la fine ed il principio.
Un Fiume capace di cullare, un fiume capace di uccidere.
È il racconto di molti Uomini partiti alla ricerca di un qualcosa al quale ancora non
hanno dato un nome.
È il racconto di un Colore dove tutti i colori sono simili, il racconto di una fuga in
posti lontani disegnati in mappe di Terra Rossa dove tutte le strade si confondono.
È il racconto della Terra Rossa che macchia i tuoi piedi e ti entra dentro, ti entra nel
sangue e lo accende.
E a nulla serve lavare il tuo corpo al fiume la sera: la Terra Rossa ha segnato tutto ciò
che hai e che sei.
È il racconto di una Malattia e nessuna medicina.
È il racconto di una Pioggia che arriva dal silenzio di un cielo brillante, e con un
frastuono riempie i secchi del villaggio.
È il racconto di molti altri Racconti.
È la storia di chi quella Terra la vive e la consuma.
È la storia di chi viene consumato da quella Terra.
Ed è anche il racconto di un Mondele, di un Uomo Bianco
Di quando si pose la domanda: ”Ma se io fossi nato qui?”
E comprese l’unica risposta possibile: “Io sono Africa”.












STORIE MINIME (2013)
Estancia Abebo Aike, El Calafate, Patagonia - Argentina
photos: Gabriele Orlini - all right reserved

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