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Edoardo SERRETTI
"Black Mirror", "Naufraghi"









Il campo d’indagine della Fotografia di Edoardo Serretti è chiaro: l’Uomo e la sua essenza profonda.  Inserito in una contemporaneità che scuote tragicamente le fondamenta della sua personalità singola e collettiva, l'Uomo si vede sottoposto ad una continua operazione di riprogrammazione di valori e punti di riferimento sociali, culturali e spirituali in modo così accelerato, da turbarne nell' intimo e nel profondo la propria esistenza. La società iper-liquida, fattore di disorientamento umano e globale porta all’emersione così,  in maniera sempre piu’ diffusa e violenta, tutta quella serie di dolorosi e scomodi interrogativi umani riguardanti la propria personalità, il Mondo e le relazioni con gli altri, ponendo l’essere umano di fronte ad uno specchio nero, oscuro  ( Black Mirror) e trasformandolo in un viaggiatore alle prese con un Mare in tempesta che lo costringe inevitabilmente al naufragio (Naufraghi). (V.P)




BLACK MIRROR

Black Mirror propaga il suo occhio nel buio, stringendosi intorno alla vita di ombre umane, radiografandone il segno inconsapevole che lasciano, librandosi in suoni che accompagnano la persona nell’immersione in profondità nel proprio essere/non essere, lasciando al soggetto degli interrogativi sulla propria esistenza.
Dopo essersi sottoposto in prima persona ad un’immersione in profondità con gli autoritratti nel precedente lavoro “Asylum”, si propone ora una selezione di ritratti realizzati nelle residenze artistiche Ex Ex Ex (Extemporary Experimental Exhibition) di Venezia e Parma e una sessione in occasione della mostra “Ritratti di Luce” allo SBAM (Spazio B Art Museum) di Candelara (PU).









NAUFRAGHI

Il crollo inesorabile dei punti di riferimento sociale che sono sempre stati, mutando nel tempo, elementi cardine dell’identificazione dell’uomo e della determinazione del proprio essere, potrebbero permettere finalmente all’individuo di disinteressarsi del sociale, di rompere definitivamente i legami di riferimento all’altro da sè e iniziare così ad esplorare in profondità se stessi, ricercando quegli elementi essenziali e genuini che probabilmente vanno a costituire la propria autenticità.
Lo smantellamento delle sicurezze e l’incombenza dell’incertezza, invece, provoca nella massa la ricerca di altro a cui aggrapparsi, finendo a naufragare nel burrascoso mare sociale che travolge l’essere e la sua essenza autentica.
La massa si dimena in un crescente, incosciente naufragare collettivo.







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